Sindrome da rientro: perché dopo le vacanze ci sentiamo stanchi? Consigli utili

Nell’era delle caverne, al sopraggiungere del pericolo, il sistema di adattamento e gestione dello stress, serviva a reagire prontamente agli eventi ambientali e agli attacchi di animali pericolosi; oggi, il sistema di allerta viene continuamente turbato da perturbazioni sul nostro DNA attraverso inquinamento atmosferico ed elettromagnetico, inquinamento del cibo, il rumore, alterazione del ritmo sonno veglia, cattivo stile di vita stressante, per cui un fatto straordinario anche minimo manda in tilt tale sistema con anomale cascate ormonali.

Una complessa rete di collegamenti neuro endocrini sono responsabili della gestione e del controllo delle risposte a stimoli esterni (psiche, sistema nervoso, sistema endocrino, sistema immunitario sono collegati biochimicamente).

Una perturbazione della nostra omeostasi (equilibrio) attiva negli stress acuti (un esame, una promozione, un episodio improvviso) causa attraverso una risposta neuro-endocrina un cambiamento idoneo e congeniale e un nuovo equilibrio: Eustress; il Distress invece è uno stress con cambiamento percepito come negativo per cui non si riesce ad adattarsi.

Lo stress è la risposta fisica, psicologica ed emotiva che l’organismo mette in atto quando è soggetto agli effetti prolungati di “stressor” (stimoli fisici, mentali, sociali o ambientali).

Con il termine “stress” si intende vari cambiamenti fisici: aumento del battito cardiaco, della frequenza respiratoria, dilatazione delle pupille, dirottamento del sangue ai muscoli degli arti inferiori che permettono di rispondere e far fronte velocemente alle situazioni percepite come pericolose.

La reazione di stress è una reazione naturale estremamente utile che permette di adattarsi ed affrontare cambiamenti, pressioni e difficoltà; può diventare una risposta negativa, quando è cronicamente attiva.

Lo stress (alterazione dell’ omeostasi) agisce sull’asse ipotalamo – ipofisi – surrene; attiva una risposta che parte dall’ipotalamo, da cui partono due vie (chimica e nervosa) che influiscono con un meccanismo a cascata sulle ghiandole surrenali portando alla liberazione di cortisolo e adrenalina: questi due ormoni sono i responsabili delle reazioni fisiche allo stress e grazie a loro possiamo reagire in pochissimo tempo allo stimolo ed impariamo a riconoscere i sintomi dello stress e gestirlo.

Ma, se la loro produzione viene stimolata continuamente, portano nel tempo ad un esaurimento della funzionalità surrenalica con possibili atrofie della ghiandola.

Molti stimoli stressogeni moderni non si possono eliminare; la soluzione per non soccombere allo stress è iniziare a gestire i sintomi e le cause: il cortisolo provoca iperglicemia e causa una risposta pancreatica reattiva che riabbasserà i livelli di glucosio nel sangue.

La persona stressata è soggetta quotidianamente più volte a questo alternarsi, anche se non mangia: avrà momenti di improvviso bisogno di carboidrati per tentare di ristabilire un livello glicemico fisiologico.

In certe situazioni, anche con le migliori intenzioni, sarà impossibile non mangiare dolci; e se anche il soggetto riesce a resistere alle tentazioni, sotto stress la fluttuazione ormonale provocata dallo stress induce l’accumulo di grasso corporeo in zone specifiche. I tentativi di adattamento alla presenza continua di agenti stressanti possono esaurire le risorse corporee e renderci vulnerabili alle malattie. Un disturbo fisico fastidioso è una opportunità e un invito da parte del nostro corpo a prenderci cura di noi.

Il cortisolo inibisce la conversione dell’ormone tiroideo nella sua forma attiva, diminuendo la funzionalità tiroidea.

Inoltre è stato studiato un circuito bidirezionale tra cervello e intestino “GUT_BRAIN AXIS” che sfrutta le stesse cellule e le stesse molecole in entrambi le sedi e spiega molte risposte psicosomatiche (ICSLG : aumento dell’infiammazione e della permeabilità intestinale):disturbi dell’apparato gastrointestinale (gastrite, colite, ulcera) dell’apparato cardiocircolatorio (tachicardia, aritmia, ipertensione) dell’apparato respiratorio ( asma, iperventilazione ), dell’apparato urogenitale (dolori mestruali, impotenza, eiaculazione precoce, enuresi), della pelle (psoriasi, acne, dermatite, prurito, orticaria, secchezza cutanea e delle mucose, sudorazione eccessiva), del sistema muscolare (cefalea, torcicollo, crampi, mialgia).

Lo stress cronico può portare a diverse conseguenze a livello fisico ( ipertensione arteriosa, problemi cardiaci e del sistema immunitario ), psicologico ( stanchezza, tensione e irritabilità….) e sociale (diminuzione dei contatti…).

Esistono molte strategie: tentare di cambiare le cose, provare a cambiare prospettiva, pianificare gli impegni, prendersi delle pause dividere i compiti in piccoli obiettivi, gestire il tempo organizzandosi e imparando a delegare, cercare sostegno, pensare positivo, ridere, fermasi e fare respiri profondi, svolgere attività fisica, adottare una corretta alimentazione, dormire sufficientemente per ricaricare il corpo, dedicare del tempo a se, esprimere i sentimenti.

 Altre strategie: tecniche di respirazione e tecniche di rilassamento, percorsi di mindfullness (finalizzati all’allenamento della consapevolezza personale nelle sue componenti di emozioni, corpo, pensieri ), percorsi di supporto psicologico e psicoterapia.

Sintomi come irritabilità, stanchezza profonda, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, mal di testa, perdita di peso rappresentano la sindrome da rientro, per cui è utile prendersi almeno un giorno “cuscinetto”.

E’ un disturbo dell’adattamento che può presentarsi con diversi sintomi nella fase di passaggio tra un periodo di allentamento delle tensioni e la ripresa delle abitudini ordinarie: il progetto non è solo programmare l’immediato futuro, ma sperare di conservare il lavoro presente in precedenza (facile preda di ansia).

Nel loro sviluppo gioca un ruolo chiave lo stress che agisce sul cosiddetto asse ipotalamo-ipofisi-surrene. L’ipotalamo controlla il rilascio di ormoni da parte dell’ipofisi che agiscono sulle ghiandole surrenali, le quali producono i cosiddetti ormoni dello stress: adrenalina e cortisolo.

Durante un periodo di allentamento delle tensioni come accade in vacanza questo sistema si mette un po’ a riposo rispetto al ritmo abituale; il rientro alla vita normale, specie se repentino, costringe il sistema e in particolare i surreni a un super lavoro, pertanto diventa normale avere qualche difficoltà a rispondere alle esigenze della vita di sempre.

Il rischio di sviluppare la sindrome da rientro è maggiore per il lavoro di tipo intellettuale: per gestire questo fenomeno del menage lavorativo e famigliare occorre prendersi almeno un giorno “cuscinetto” prima di recarsi in ufficio e cominciare gradualmente il lavoro, rinviando gli impegni più gravosi alla seconda metà della settimana.

 

Alcune regole per affrontare meglio il ritorno alla quotidianità

  • dormire bene ed evitare di passare dalle 8/10 ore di sonno del periodo di vacanze alle 6/7 ore del rientro: bisogna resettare il ritmo sonno veglia per rientrare con gradualità nei parametri standard
  • praticare movimento (specie se le ferie sono state attive), aiuta a dominare lo stress e a riposare meglio
  • abituarsi con gradualità senza avere un impatto brusco alle temperature e ai ritmi cittadini: il lavoro deve essere ripreso gradualmente
  • prendere sole (il passaggio dalla luce del sole alla luce artificiale può danneggiare: è utile una passeggiata all’aria aperta nella pausa pranzo)
  • praticare una alimentazione corretta: il cervello ha bisogno di carboidrati semplici (saccarosio, miele, frutta) e complessi (pane, pasta, riso, cereali)
  • essere ottimisti: occorre fare pensieri positivi e ritagliarsi degli spazi di riflessione con attenzione sulle nostre capacità. E ritagliarsi un po’ di spazio per rilassarsi
  • prendersi delle pause frequenti (5 minuti ogni tre ore ) per riattivare la circolazione e riposare gli occhi
  • in camera da letto occorre eliminare tutte le tecnologie (televisione, computer, cellulare)
  • gli studenti devono tornare a scuola con gradualità: cioè occorre dare tempo di abituarsi alle lunghe ore che  dovranno trascorrere seduti per fare i compiti
  • concedersi weekend di relax per sè e la famiglia a fine settimana

 

Alimentazione idonea

  • Ormesi (reazione adattativa): nei casi di carenza di cortisolo, risulta estremamente utile l’integrazione di piante ad azione immunostimolante come Echinacea ed Elicrisio, di sostanze ricche in saponine steroidee come Salsapariglia ed Eleuterococco, oltre che di sostanze inibenti la degradazione del cortisolo come la Liquirizia.
  • Kinesiterapia con approccio globale rieducativo ed olistico
  • Terapia vibrazionale distrettuale e propriocettività con strumentazione di ultima generazione
  • Ionorisonanza ciclotronica endogena / Biorisonanza con la ricerca delle frequenze giuste
  • Piccola e grande autoemoinfusione, insufflazioni rettali

 

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