MICROBIOTA e CELIACHIA

Il microbiota intestinale ha un ruolo sia come starter sia nel rinnovare e mantenere l’infiammazione intestinale in tante patologie croniche come nella celiachia, indipendentemente dalla Gluten-Free Diet (GDF).                          La disbiosi intestinale può essere la responsabile dell’instaurarsi della patologia o del suo mantenimento? Quale impatto può avere la dieta aglutinata?                                                                                                                 I ricercatori (con uno studio su bambini sani a rischio celiachia e bambini sani non a rischio) hanno visto una riduzione del Bifidobacterium, specie il B. longum e un aumento di Enterobacteriaceae batteri.                                                     La celiachia è una malattia infiammatoria cronica autoimmune del piccolo intestino, dovuta all’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti alla patologia: la genetica influisce per il 30-35%, il 65% è dovuto allo stile di vita, che determina la composizione del microbiota intestinale e conseguente intestino permeabile.                        La permeabilità intestinale (I.C.S.L.G.: rottura delle giunzioni e contemporanea produzione di citochine pro infiammatorie) è dovuta alla riduzione di bifidobatteri (specie batteriche protettrici) e all’aumento di batteri patogeni (specie gram-negativi).                                                              I bambini a rischio celiachia avevano tutti un microbiota alterato, che in concomitanza di fattori ambientali (tipo di parto, allattamento al seno con colostro, infezioni intestinali, antibiotici, cortisonici, ecc.)  potevano influenzare lo sviluppo di intolleranza al glutine: la presenza di batteri patogeni con conseguente permeabilità intestinale favorisce, in molti casi, il passaggio tra le giunzioni di peptidi del glutine e l’innesco immunitario della celiachia per la suddetta permeabilità.                                        Riduzione del Bifidobacterium longum e del Faecalibacterium prausnitzii, responsabile dell’effetto barriera, aumento di E. coli e di Bacterioides.     La disbiosi, accentuata dalla terapia GFD, aumenta la permeabilità, determinando disturbi gastrointestinali e extra intestinali.                                             I Bifidobacterium longum (presenta grandi doti antinfiammatorie) scarsi in concomitanza dei batteri patogeni (aumentano l’infiammazione) molteplici compromettono la barriera intestinale con minor tolleranza ai peptidi tossici del glutine innescando patologie immunologiche come la celiachia. Si innesca, inoltre, un circolo vizioso che si autoalimenta.              I ceppi probiotici riducono gli aspetti infiammatori e la disbiosi con miglioramento sintomatologico.

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