Interleuchina6 nell’infiammazione, nell’immunità e nel COVID 19 “II parte”

Proseguiamo l’informativa sospesa la scorsa settimana

L’immunologia del COVID-19

Nel Covid abbiamo linfopenia, attivazione e disfunzione dei linfociti, anomalie di granulociti e monociti, aumentata produzione di citochine e di anticorpi.

I livelli di neutrofili sono più alti nei pazienti gravi, gli eosinofili, i basofili e i monociti sono in percentuale ridotta.

L’aumento della produzione di citochine, in particolare di IL1 beta, IL6 e il10, è un’altra caratteristica chiave del COVID-19 grave; i livelli IgG sono aumentati e c’è un titolo più alto di anticorpi totali.

            Meccanismi di immunopatologia indotti da SARS-CoV-2

L’espressione del recettore ACE2 sui linfociti, in particolare sui linfociti T, promuove l’ingresso di SARS-CoV-2 nei linfociti: un aumento concomitante dei livelli di citochine infiammatorie promuove l’esaurimento delle cellule T.

Il SARS-CoV-2 danneggia direttamente gli organi linfatici, compresi milza e linfonodi, dando linfopenia. La linfopenia può portare a infezioni microbiche, favorendo ulteriormente l’attivazione e il reclutamento di neutrofili nel sangue.

Le caratteristiche immunitarie sono strettamente associate alla progressione della malattia, che potrebbe essere utilizzata come potenziale biomarcatore per la prognosi dei pazienti COVI-19.

I pazienti COVI-19 gravi e critici mostrano linfopenia e alti livelli di citochine: cellule T alterate, aumento di IL6, IL10, che sono biomarcatori per la progressione della malattia.

La maggior parte dei casi gravi ha presentato livelli elevati di biomarcatori correlati all’infezioni e citochine infiammatorie. (tempesta di citochine) con disfunzione di più organi.

Io pratico ozonoterapia dal 1988 per cui suggerisco i trattamenti con ozono , anche in considerazione del fatto che il 06-07-2020 sono stati presentati oltre 100 casi di pazienti curati presso numerosi ospedali italiani con ozono guariti completamente.

L’uso di ozono ha dato una significativa riduzione dei marcatori infiammatori attraverso un miglioramento dei principali indici respiratori come i marker di scambio respiratorio e gassoso. L’ozono presenta azione battericida e virustatica, determinando un’inattivazione del virus: O3 penetra nelle strutture interne dei virus, danneggiando gli acidi nucleici e impedendo così la replicazione. Inoltre normalizza, riequilibra e attiva il sistema immunitario cellulare e umorale, previene l’ipossia: migliora la circolazione sanguigna e soprattutto il microcircolo, in quanto a livello di epitelio degli alveoli è stata riscontrata una vasculite ( danno ai vasi sanguigni sia di vene, arterie o capillari, generando un’infiammazione e rottura delle pareti con fuoriuscita di sangue ) con problemi vascolari tromboembolici, viene a mancare il passaggio di ossigeno dall’alveolo al capillare sanguigno, rendendo inutile la intubazione, apportatrice di O2.

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